La postura corretta esiste? Il concetto di essere umano che comprende l’aspetto spirituale, mentale, fisico e l’uso del sé si riflette nelle arti di ogni cultura. Questo è vero non solo in termini di contenuti e di gesto, ma anche in termini di stile di movimento e struttura (postura) corporea.
Al giorno d’oggi è facile imbattersi in cartelloni pubblicitari o in fotografie in cui sono rappresentate ragazze e ragazzi in pose alla moda. Queste posture sono radicate da tempo nel nostro immaginario collettivo proprio in funzione del fatto che ci vengono, in un modo o nell’altro, presentate tutti i giorni: in TV, sui giornali, in rete etc… Risulta quindi difficile distinguere la naturale struttura umana dai modelli meno naturali ma largamente riconosciuti e adottati dalla gente.
Ma non solo, possiamo infatti individuare modelli simili nell’arte dell’antica Grecia dove gli artisti si allontanarono dalle forme semplici e svilupparono forme complesse dando particolare peso ad elementi estetici quali torsioni e inclinamento di una o più parti del corpo. Come possiamo vedere in molte statue le posture adottate non si differenziano molto dalla postura “alla moda” di oggi, spesso identificata come “postura corretta”.
Lascio il collo libero, per permettere alla testa di andare in avanti e in alto,per lasciare che la schiena si allunghi e si allarghi,le ginocchia in avanti e in fuori,
talloni verso il basso
Sembriamo condannati a soffrire, chi più o chi meno, di dolori derivanti da una cattiva postura visto che questo problema sembrerebbe riscontrabile in culture di molto precedenti alla nostra.
Ma non è sempre stato così!
Nel mondo dei simboli dell’antico Egitto la verticalità ha sempre avuto un grande significato. Gli antichi Egizi, anche se non parlavano esplicitamente di gravità, erano consapevoli delle forze gravitazionali e antigravitazionale. E’ infatti sorprendente che abbiano introdotto la linea di base nei rilievi e nelle immagini e il piedistallo in sculture come dimostrazione del fatto che gli esseri umani hanno un problema da risolvere: la forza di gravità.
C’è un altro punto interessante, nel pensiero egiziano la verticalità era responsabile non solo della forma della persona – quella che potremmo chiamare postura corretta – ma aveva anche la funzione di mantenere la persona in posizione eretta.
Se le parti del corpo di una persona in piedi sono allineate, l’asse centrale (plumb line) va a coincidere con la direzione della forza di gravità. In questo caso, la gravità e la naturale spinta antigravitazionale creano un equilibrio di forze e quasi nessuno sforzo muscolare è richiesto di stare in piedi.
Al contrario, molte sculture e dipinti Greci mostrano gravi lacune in termini di struttura e di movimento, spesso il bacino è rappresentato inclinato, il torace è collassato e lasso, l’addome eccessivamente contratto. Gli strati esterni dei muscoli sono di solito super sviluppati: proprio come nei modelli attuali di benessere e buona postura.
Le differenze di postura e struttura nell’arte egiziana e greca sono evidenti anche nelle rappresentazioni di persone sedute.
Possiamo quindi ipotizzare che in tempi antichi era nota l’importanza di un buon uso del corpo e soprattutto era considerato il modello di “buona postura” di riferimento. E’ inoltre interessante notare come nei Paesi “meno civilizzati” questo modello sia ancora ampiamente utilizzato per svolgere differenti attività le quali, in assenza di un buon uso, portano a dolori e affaticamento cronico.
In tempi più recenti sappiamo che già dalla metà del 1800 era noto il problema della cattiva postura legato all’uso del corpo durante semplici attività quotidiane, come lo stare seduti a lungo o leggere un libro.
La cosiddetta Sindrome da Text Neck (degenerazione della colonna vertebrale a livello cervicale) non è una problematica recente, da tempo è stata individuata e documentata.
Oggi l’analisi di migliaia di radiografie ha consentito di confermare che ormai milioni di persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali ne soffrono. A farne le spese maggiormente, è ovvio, sono i bambini perché durante la crescita queste modificazioni innaturali della colonna vertebrale possono diventare permanenti. Parliamo di appiattimento della curva spinale, disallineamento discale con fenomeni compressivi e comparsa di ernie fino a giungere alla perdita di volume e, quindi, capacità polmonare e a problemi gastrointestinali: a fronte di tutto ciò la postura corretta è pura utopia.
La civiltà moderna ci obbliga a vivere in un ambiente che è radicalmente diverso da quello per il quale si è sviluppato il nostro corpo nel corso degli ultimi cinque milioni di anni: il nostro scheletro non è adatto per una vita sedentaria, come quella che conduce ora la maggior parte di noi. Inoltre i nostri istinti, ossia i comportamenti iscritti nel nostro DNA, devono sempre essere coadiuvati da modelli comportamentali che vengono acquisiti e appresi; ma – in genere – impariamo bene solo se il nostro cervello riceve degli input corretti, mentre troppo spesso i nostri meccanismi sensori vengono attutiti dalle nostre abitudini.
La Tecnica Alexander offre uno strumento unico per fare fronte ai differenti stimoli della vita: l’inibizione conscia. Da non confondere con l’uso freudiana della parola che in genere significa repressione.
All’interno del sito, nella sezione Glossario trovi tutti i termini e i significati della del metodo.
Le informazioni contenute in questo sito non devono essere considerate consigli medici. Questo sito non è né può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio.
Se credi di essere in una condizione che richiede le cure mediche, per favore rivolgiti ad un medico.
Qualunque utente applichi i dati pubblicati in questo sito lo fa sotto la sua diretta ed unica responsabilità.