Esercizi per la schiena: funzionano davvero?
Le attività della vita quotidiana sono la prima fonte di quei sovraccarichi funzionali cronici che portano alla nascita del dolore e ne rendono più difficile la risoluzione: sapere quindi come gestire praticamente la colonna vertebrale (uso di sé) è la principale premessa per la prevenzione, ma anche per la terapia del mal di schiena.
Si da, giustamente, molta importanza all’attività fisica credendo che questa inizi e finisca in palestra. Facendo un semplice calcolo e ipotiziamo 16 ore di veglia al giorno, per 7 giorni alla settimana otterremo 112 ore di attività durante le quali “ci usiamo” – spesso e volentieri male.
Risulta quindi evidente come qualche ora a settimana di palestra o i più conosciuti esercizi per la schiena sono nulla se paragonati alle ore di veglia e di uso quotidiano (112 ore).
Nelle lezioni di Tecnica Alexander si apprendono gli strumenti e i processi per migliorare il modo in cui usiamo il nostro corpo durante tutte le attività quotidiane (112 ore): questo però richiede tempo e l’aiuto di un insegnante esperto.
Vediamo allora come aiutarci e sfruttare al meglio posizioni di vantaggio meccanico durante l’esecuzione delle varie attività in modo da ottenere un beneficio indiretto sulla nostra salute psico-fisica.
Questi consigli possono aiutare a velocizzare i risultati derivanti dalla pratica dei vari esercizi per la schiena. Infatti per quanto ben eseguito e per quanto efficace possa essere l’esercizio (o gli esercizi) che ci vengono proposti, porre attenzione ai piccoli – ma ripetuti per anni – gesti quotidiani può fare la differenza.
Prendiamo come esempio semplici attività quotidiane con cui molti di noi sono “costretti” ad interfacciarsi ogni giorno:
In camera da letto
Per rifare i letti occorre sempre piegare le ginocchia e flettersi a livello delle anche: i materassi sono spesso molto pesanti e al momento di sollevarli, per infilare sotto lenzuola e coperte, è consigliabile inginocchiarsi.
La posizione a letto
Se misuriamo la nostra statura nelle diverse ore della giornata ci accorgiamo che alla sera siamo più bassi rispetto al mattino perché nelle ore diurne, a causa della forza di gravità e di un uso del corpo mal diretto, lo spessore dei dischi si riduce. E’ perciò fondamentale dormire un numero sufficiente di ore su un letto valido per permettere ai nostri dischi di riacquistare il loro spessore originario e mantenere la loro efficienza ed elasticità. E’ importante che il piano del letto e il materasso siano sufficientemente rigidi, spesso la soluzione migliore si è rivelata il Futon. Non ci sono posizioni a letto ideali e cambiare la propria posizione notturna abituale (escluso nel caso di dolore) è francamente tra le cose più difficili da fare. In ogni caso è importante agire su tre punti:
- il capo
- gli arti inferiori
- la zona lombare
In queste zone si possono interporre cuscini o punti d’appoggio diversi adattando completamente la posizione e trovando quella più confortevole.
In cucina
Anche cucinare non è faticoso, ma spesso obbliga a mantenere per un certo tempo una posizione statica in piedi. Poiché il tavolo della cucina è più basso dei ripiani, l’ideale sarebbe scegliere il piano di lavoro più alto a disposizione.
Per caricare la lavastoviglie è consigliabile non flettersi e piegare il busto: questo è uno dei modelli di movimento più dannosi in assoluto per la colonna e anche il più diffuso!
Valigie e zaini
Per trasportare borse o valige bisogna cercare di distribuire il peso su entrambe le braccia: ad esempio, dovendo affrontare un viaggio in treno, meglio partire con due borsoni che con un’unica valigia molto pesante.
Per quanto riguarda gli zainetti è consigliabile indossarli sul petto.
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